"A ricordo dell'esplorazione al "Bus de la Lumm" sul Cansiglio, che il Prof. Marson aveva dichiarato profondo 460 m e che risultò solo di 240 m, L. V. Bertarelli distribuì agli amici speleologi questa acquaforte con una burlesca scritta. Dopo la fortunata esplorazione dell'Abisso Bertarelli vi fece aggiungere il profilo di questo con la "silhouette" del duomo di Milano, per mostrare l'immensa profondità del primo" (da "Le Grotte d'Italia").
Questa vicenda della grande storia della speleologia triestina (l'Abisso Bertarelli divenne fra l'altro record mondiale di profondità) dimostra come anche nel passato vi fossero valutazioni errate nella profondità delle grotte e come vi fosse qualcuno, più preparato e rigoroso, capace di far notare l'errore. Ciò che differenzia il passato dai nostri tempi è lo stile, la forma, che tuttavia è sostanziale e specchio di valori morali interiori. Bertarelli diede la stura alle sue capacità artistiche (disegnò la bella stampa), elaborò il commento in latino (segno di vaste conoscenze), scrisse un graffiante ma tutto sommato bonario commento (indizio di un animo pronto e deciso ma anche tollerante e amichevole). Ora, nel mondo della speleologia nostrana, è molto in voga - come arma per far valere i proprio interessi e convincimenti - la diffamazione, la calunnia, la denuncia, la querela, gli avvocati, i tribunali, le radiazioni, gli ostracismi, le manovre sottili di palazzo. Tutti segni d'imbarbarimento e dell'incapacità di confrontarsi polemicamente sul solo piano delle idee.
A margine di questa vicenda, senza alcuna intenzione di invadere con cose minuscole un campo così grande, vale comunque la pena ricordare che i quattro diavoletti danzanti disegnati nella stampa furono da me copiati nel 1959 (dopo il Primo Corso Nazionale di Speleologia del CAI, al quale partecipai, che si tenne a Trieste nel 1959 per l'organizzazione della CG "E. Boegan") e utilizzati come logo del GS CAI Perugia. Questo a sottolineare il collegamento ideale, culturale e tecnico che ha sempre unito gli speleologi perugini alle tradizioni carsiche di Trieste. (FS)