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Copia ciclostilata dello Statuto del GS CTG, ASCI, CAI del 1956 (verosimilmente un aggiornamento del primo statuto del 1953, non più ritrovato) | Primo segnavia per la Grotta di Monte Cucco (1955) a Pian di Monte | Il Laghetto nella Grotta di Monte Cucco (poi chiamato "Terni", non si si sa perché) superato per la prima volta nel luglio del 1957 da soci del GS CTG, ASCI, CAI (Passeri e Salvatori) che dà l'accesso al Pozzo poi chiamato "Terni" |
Il Pozzo "Terni", esplorato nel settembre del 1957 dal GS CAI Jesi (Macciò, Dottori, Bolletta e altri), che lo ritennero "senza possibilità di prosecuzioni". Proprio lungo le sue pareti, nell'agosto del 1967, dieci anni dopo la sua discesa, il GSCAI Perugia vi scoprì le prosecuzioni (Strettoia Perugia e Galleria dei Laghetti) che permisero di esplorare il grande sistema sotterraneo di Monte Cucco | La scala d'accesso alla Grotta di Monte Cucco nel 1958, così come l'avevano istallata nel 1922 il Gruppo Escursionistico Fabrianese (Presidente Gian Battista MIliani) | Il vecchio sentiero che negli anni cinquanta portava alla Grotta di Monte Cucco |
Buche del Diavolo di Monte Civitelle nel 1958: techiche di progressione piuttosto approssimative e, soprattutto, poco sicure | Nell'anno di svolta tecnico-scientifico 1959 il Corso Nazionale di Speleologia a Trieste (Commissione Grotte "E. Boegan" dellla SAG): i partecipanti e gli istruttori (si riconoscono i perugini Guido Lemmi e Francesco Salvatori e i ternani Giuseppe Coletti e Luciano Croccolino) | La Grotta Noè sul Carso Triestino; una delle cavità discese durante il Corso Nazionale del 1959. Fu insegnata la tecnica di progressione usata in quei tempi: discesa e salita su scale con cavo d'acciaio e gradini d'alluminio, assicurati con una corda manovrata dall'alto |