Estate 1885. Così Gian Battista Miliani racconta la sua esplorazione nella Voragine Boccanera: "........Piuttosto può attirare l'attenzione - perché è in vista e per qualcuna delle solite leggende che vi si ricamano attorno - una larga apertura o specie di finestra che è pure dal versante orientale, quasi alla base del monte, e che dal suo aspetto ha il nome assai efficace e fantastico di "Bocca Nera". E Bocca Nera esercitò su me così potente il suo fascino, che, quantunque all'aspetto come al nome sia tutt'altro che incoraggiante, decisi di calarmivi dentro, e vedere se inghiottisse anche me, come i cani e le pecore che dicono sianvi precipitati.
Per sbrigarmi in due parole e non annoiare chi legge, che se fosse arrivato fin qui oramai deve essere sazio d'aver inteso parlare di cunicoli e di pareti, di salite e di scese, dirò che si tratta di un vero pozzo assolutamente a picco, per oltre venti metri, dopo i quali c'è un piccolo ripiano fortemente inclinato su un lato del quale si sprofonda un altro abisso, pure a picco, che scende più di altrettanto. In fondo a questo però, non si trova alcuna apertura e tutto finisce lì. Confesso che ne fui non tanto confortato quando con non lieve fatica mia e dei compagni che reggevano le funi, vi fui arrivato, e più quando ne uscii dopo essermi assai poco piacevolmente andato strisciando e sbattendo su per le roccie, in mezzo alle quali la fune, che s'andava aggirando e svolgendo, mi faceva girare ed oscillare come una trottola.
Ho voluto riferire anche questo particolare, perché qualche intraprendente collega, non abbia a sentirsi inspirato a ritentare una prova che, con poca soddisfazione, gli farebbe sciupare non poco tempo e fatica."
Da "La Caverna di Monte Cucco" - Bollettino del Club Alpino Italiano, n. 58, Vol. XXV, anno 1891
Fa impressione e stupisce che Gian Battista Miliani più di un secolo fa abbia disceso con i mezzi di allora la paurosa voragine Boccanera, profonda quasi 100 m. Evidentemente era uno speleologo di grande coraggio, determinazione e passione. Fra l'altro è suo il primo rilievo topografico sotterraneo dell'Appennino, quello della Grotta di Monte Cucco, realizzato negli anni 1883 - 1890. A lui facciamo risalire l'inizio della ricerca speleologica sistematica nell'Appennino umbro marchigiano e nell'Italia centro meridionale. Dietro le sue indicazioni gli speleologi perugini trovarono, nel 1956, la prosecuzione giusta per scoprire tutto il sistema sotterraneo di Monte Cucco. (FS)